martedì 29 ottobre 2013

Summer Rock (Fishing) Camp!!!!!

Il week end negli ultimi mesi per me ha un pò un sapore particolare, perchè è il momento in cui lascio la mia attuale residenza a Carpi e torno nella mia amata Romagna.
Se poi posso rubare una mezza mattinata mentre la signora dorme e andarmene a zompettare nei vari spot a pescare a Light Rock Fishing, tanto meglio!!!!!


Ho passato quasi tutti i week end estivi praticando il Rock in vari spot della mia zona, e quest'anno anche in compagnia di buoni e nuovi amici, quali Filippo Menghini, Tommaso Bargellini, Giacomo Civinelli, il Berna e non ultimi Mario Bava e Samuele Cavina.



Mi perdonerete spero se in questo poco tempo libero ho preferito dedicarmi alla pesca e ho tralasciato il mio blog.
L'inizio estate è stato per me un avvicinarmi ad uno spot che fino a poco tempo fa non frequentavo, e cioè la scogliera. Da quando ho cercato di capirci qualcosa ad oggi devo dire che mi affascina sempre di più, poichè se è vero che nell'Adriatico Romagnolo le catture più ricorrenti sono Ghiozzi e Bavose, è anche vero che quando senti mangiare li all'interno di un buco tra gli scogli non puoi sapere se si tratta di un piccolo esemplare o invece di uno di taglia più grossa, e soprattutto parlando di Bavose, il guaio è che se perdiamo il tempo della ferrata possiamo dire addio al nostro innesco


Tra le esche che hanno caratterizzato questo inizio estate a Rockfishing c'è stato il Damiki Mausrin, nella misura da 3,5 gr. Questo piccolo Kabura, lasciato strisciare sulla sabbia vicino agli scoglietti sommersi, soprattutto al tramonto mi ha fatto molto divertire coi Ghiozzi paganelli (Gobius paganellus) che stazionano nelle zone misto sabbia in attesa di qualche preda


 Innescato senza trailer o con un piccolo gamberetto (io preferisco il Reins Ring Shrimp 2") smuove un pò di sabbia e sembra far impazzire letteralmente i pesciolotti che frequentano questi ambienti.
Sempre in scogliera mi sono reso conto di come tante volte il colore influisca molto sulle mangiate dei pesci.
Da ignorante pensavo che gli abitanti della scogliera attaccassero le nostre micro insidie più per territorialità che per fame, e quindi (soprattutto di giorno) un colore valesse un altro. Come mi sbagliavo!!!!!
La riprova l'ho avuta su una delle mie esche preferite, cioè il Reins Micro Tube. In una giornata su uno spot per me nuovo, non avevo ricevuto mangiare, seppure pescassi con esche che mi avevano sempre regalato pesci.
Decido quindi di montare il Reins Micro Tube in una colorazione naturale, a Split shot, e a farlo entrare in ogni anfratto.
Magicamente le mangiate sono arrivate, fra cui questo Ghiozzo paganello (Gobius paganellus) di buona taglia


Della serie non si finisce mai di imparare!!!!

Come amo definirlo io il Light Rock Fishing, cioè un "Album di figurine", in questa breve ma intensa estate sono riuscito ad aggiungere due nuove specie.
La prima è la Gallinella (Chelidonichthys lucernus), le abbiamo trovate all'interno della Darsena, in acqua scura. Serviva quindi un'esca che emettesse un sacco di vibrazioni e di un colore sgargiante che potesse essere notata nell'acqua scura. L'esca risolutrice di questa situazione di pesca è stato il Reins Aji Adder Shad 2" nella colorazione Chika Chika Orange, un bell'arancione con flakes argentati.
La mangiata era sempre molto decisa, poi il pesce si spostatava di lato e per essere ferrato a dovere bisognava spostare la canna dalla parte opposta e dare un bel tirone. Bellissimo anche il combattimanto, soprattutto con le attrezzature da Light Rock (nel mio caso Reins Aji Ringer Z e Black Flagg TOW Fnss fluorocarbon 3 lbs).


L'altra specie che ho aggiunto al mio Album fotografico invece l'ho trovata durante una battuta di Light Rock Fishing in uno spot per me ancora più nuovo della scogliera.
L'amico Tommaso mi invita a provare delle "Flats" che si creano davanti alle scogliere frangiflutto, e in cui nuotano diverse specie di pesci insidiabili con questa tecnica. L'obbiettivo era quello di riuscire a fregare i grossi e diffidenti Cefali.
Appena arrivati noto che girano oltre ai suddetti Cefali, anche diverse Triglie di fango (Mullus barbatus). 
Innesco una Reins Aji Meba Jig Head  per avere un'esca appoggiata sul fondo, sfruttando la forma piatta della testina. Ricordandomi della passata esperienza dei colori, opto per un'esca che vibri in maniera accentuata, di dimensione ridotta ma di un colore naturale. La mia scelta ricade sul Reins G-Tail Saturn Micro 2" scelto nel colore Gold Legend.
Lancio un metro avanti il branchetto di Triglie che pascolavano sul fondo e inizio a far strisciare l'esca, avvalendomi del bellissimo movimento della coda del worm. 
Come arrivo nella zona di "pascolo" rallento il recupero e inizio a farlo scattare per alzare qualche nuvola di sabbia.
Dal gruppo si stacca un pesce curioso che affonda la testa nella sabbia e ghermisce la mia esca


Ma poi arriva la fine di Agosto e l'inizio di Settembre, e per noi pescatori leggeri adriatici questo periodo vuol dire Aguglie (Belone belone)!!!!!!


Arrivano in massa, e in certi spot andare oltre la doppia cifra non è difficile.
Si utilizzano perlopiù piccoli Casting Jig nell'ordine dei 2/5/7 gr. in base alla distanza in cui stazionano, e se sono in caccia li si possono recuperare a galla molto velocemente, come in questa caso, dove il mio Reins Palputin 5 gr. fatto viaggiare velocemente, provocava attacchi a ripetizione


Ma a volte nonostante ce ne siano molte, si fanno desiderare ad attaccare.
Allora perchè non tentare un approccio "Aji Game Style" con le gommette dedicate?
Monto una Reins Aji Ringer Jighead da 2 gr. (per me una delle migliori testine da far viaggiare a mezz'acqua, grazie alla sua forma a goccia) e visto che cacciano su piccoli pesci la innesco con un Aji Ringer Shad che imita alla perfezione dimensioni e movimenti dei piccoli pesci esca.
Fondamentale anche la scelta del terminale. 
Utilizzo il Black Flagg TOW Fnss Fluorocarbon nel diametro da 3 lbs, poichè un filo così sottile permette una gittata di lancio superiore che con diametri più grossi. In più l'ottima qualità di questo filo lo rende molto resistente e possiamo fare diverse catture prima di rifare il nodo.
L'azione di pesca è molto semplice, dopo aver lanciato si inizia a recuperare l'esca a saliscendi nei primi strati d'acqua. Quando sentiamo la prima tocca non ferriamo subito, ma lasciamo scendere la nostra esca. L'aguglia infatti tornerà subito per concludere l'attacco


Capitano poi delle sorprese recuperando col Reins Palputin da 2 gr. in mezzo ai branchi di Aguglie......


In conclusione è stata una bella estate, in cui non sono mancate amicizia, spunti tecnici e catture. Voglio ringraziare tutti i miei compagni di pesca che mi hanno affiancato ma l'evoluzione del Rockfishing (a dispetto di scrive il contrario purtroppo) continua........

Stay tuned 
Andrea Fusignani.

2 commenti:

  1. Da tempo ti osservavo e studiavo il tuo stile, poi ci siamo incontrati, conosciuti e di certo non hai deluso le mie aspettative a tuo riguardo...
    E' stato un piacere Fuso, apprezzo molto il pensiero nei confronti di tutti qui ragazzi con qui sei andato a condividere la tua passione, me compreso.
    Ora leggerò anche il tuo Blog :D un saluto, Sam

    RispondiElimina
  2. Grazie mille Sam, anche per me è un vero piacere condividere con voi le mie pescate e imparare sempre cose nuove!!!!!

    RispondiElimina