domenica 23 dicembre 2012

Trout - A - Works



Con l’arrivo del freddo pungente le attenzioni dei lanciatori si spostano in tutte quelle realtà di pesca sportiva che rispondono il nome di laghetti a pagamento, dove a seconda della discrezione del gestore, vengono immesse diverse specie di salmonidi, ma la più comune è sicuramente la Trota iridea, seguita poi da Trote fario e anche Salmerini di fonte.




Tralasciando per un attimo tutte le tecniche di pesca con le Microsoftbaits che stanno negli ultimi anni spopolando sempre di più, oggi diamo uno sguardo ad una serie di Micro Harbaits prodotte dalla nipponica DUO, nella serie Tetra Works.




Queste piccole hardbaits nascono principalmente per la pesca a Light Rockfishing in mare, ma si stanno dimostrando veramente molto efficaci anche nella pesca invernale della trota in laghetto.  La loro particolarità è l’estrema cura sia dei particolari (come da standard produttivi che hanno reso famosa DUO in tutto il mondo), che la precisione e la perfezione del nuoto, due caratteristiche sicuramente non facili da coniugare in Hardbaits di così piccole dimensioni.


Ovviamente per poter lanciare queste piccole micro meraviglie, dobbiamo anche essere in possesso di un’attrezzatura adeguata al loro utilizzo, quindi dobbiamo sicuramente rivolgerci a canne da spinning leggero, io personalmente utilizzo una St.Croix Legend Tournament Bass Spinning la TBS610MLXF o una St.Croix AvidPearl APS60LF, che possano supportare mulinelli di taglia ridotta, caricati con i trecciati di ultima generazione, di cui uno dei leader sul mercato è la nipponica YGK a cui io metto di solito un terminale in fluorocarbon, nello specifico il nuovo Black Flagg TOW Fnss Fluoro in misure che vanno dalle 5 alle 6 lbs o nylon specifici da trota come l'YGK Nitlon Trout Glen

Il primo dei due artificiali che andremo a vedere è uno dei miei preferiti, poiché mi ha permesso di catturare veramente molti pesci anche di specie diverse, il DUO Tetra Works Yurameki

 

Questo piccolo lipless lungo 4,8 cm e pesante 6,3 gr ad assettp sinking, con le dovute attrezzature di cui abbiamo parlato poco fa. si lancia veramente molto lontano, arrivando a raggiungere distanze che fino poco tempo fa erano appannaggio di chi pescava con ondulanti o filibustieri di buona dimensione.



Una volta lanciato, le possibilità di recupero sono diverse:
a) in presenza di pesce in attività può essere recuperato molto velocemente e in modo lineare, dove l’artificiale in questione da il meglio di sé;
b) recuperarlo a scatti, imprimendo colpetti di cimino e fermandolo facendolo affondare per qualche centrimetro, così che l’artificiale durante la caduta sfrarfalli in modo molto adescante;


 L'altra esca di questa serie che mi ha regalato (e non solo a me) pesci di ottima taglia, ribaltandomi una giornata storta con pesci apatici sulle esche classiche dello spinning in lago, è il piccolo/grande DUO Tetra Works Poco Poco


Come possiamo vedere dalla foto, si tratta di un piccolissimo popper di 4 cm di lunghezza, e proposto in due versioni, cioè Floating con un peso di 3 gr. e Sinking (ottimo sulle mangianze delle Lampughe e con le piccole Leccie) con un peso di 4,7 gr.
Questo piccolo popper si è rivelato fondamentale, e si rivelerà sempre così, in quelle occasioni in cui le trote si avvicinano alla superficie in attesa di qualche boccone che gli arrivi dall'alto, ma che rimanga a galla.
Lanciando un popper, un'esca di gomma o un Walking The Dog di generose dimensioni, tenderemo comunque a far scappare il pesce, poichè il rumore provocato dall'impatto sull'acqua e relativo recupero saranno percepiti dal pesce come un pericolo (chiaramente sto parlando di esperienze personali).


Diversamente lanciando un'esca piccola, come appunto il nostro DUO Tetra Works Poco Poco daremo al pesce la sensazione che in acqua sia caduto un grosso insetto.
Infatti una volta lanciato, dobbiamo aspettare che i cerchietti sull'acqua creati dalla caduta dello stesso, si affievoliscano e iniziare a imprimere colpetti molto delicati all'artificiale, lasciandolo fermo sul posto.
Imitiamo così le vibrazioni emesse da un grosso insetto caduto in acqua e che tenta di salvarsi.

Photo courtesy Daniele Fabbi
Se invece ci troviamo di fronte a trote attive sui primi strati d'acqua ma che non ne vogliono sapere dei nostri artificiali classici (jerk, gomma, ondulanti, ecc.....) ecco che grazie all'estrema lanciabilità della versione Sinking, possiamo sfruttarlo per dei recuperi più sostenuti e lineari, imprimendo delle jerkatine deboli, di modo che ricordi un piccolo pesce foraggio che scappa. 
Noi dobbiamo solo stare attenti a non sbagliare il tempo di ferrata e prepararci al combattimento

Photo courtesy Daniele Fabbi

In conclusione quindi, il mondo dello spinning alla trota in lago si sta evolvendo stagione dopo stagione, e grazie alle nuove tecnologie che il mercato ci mette a disposione, riusciamo ad avere prodotti sempre più performanti, e che ci consentono di riuscire a catturare anche durante le situazioni più difficili.



Ringrazio Daniele Fabbi per le foto che mi ha messo a disposizione e il Comprensorio Parcolaghi Acquapartita per la disponibilità.

Stay tuned
Andrea Fusignani 

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